Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio al 31/12/2017

21/03/18

L'utile netto dell'esercizio si attesta a 753 mila euro.

BANCA POPOLARE DI CIVIDALE: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31/12/2017   COMMON EQUITY TIER1 RATIO AL 13,10% (13,38% FULLY LOADED), TOTAL CAPITAL RATIO PARI AL 13,55% (13,77% FULLY LOADED). CONFERMATA L’ELEVATA SOLIDITA’ PATRIMONIALE. L’UTILE NETTO SI ATTESTA A 753 MIGLIAIA DI EURO DOPO AVER DESTINATO 3,7 MILIONI DI EURO (AL LORDO DELL’EFFETTO FISCALE) AL FONDO DI RISOLUZIONE PER LE BANCHE IN CRISI E AL FONDO INTERBANCARIO TUTELA DEPOSITI. 369 MILIONI DI EURO DI NUOVI FINANZIAMENTI EROGATI NELL’ANNO (+10,8% a/a): NUOVE EROGAZIONI DI MUTUI ALLE FAMIGLIE PER 150 MILIONI (+3,0% a/a) NUOVI FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE SUPERANO I 219 MILIONI DI EURO (+16,9% a/a) COVERAGE DEI NON PERFORMING LOANS (“NPL”) IN AUMENTO AL 49,2% IN CALO IL FLUSSO DI NUOVI CREDITI DETERIORATI (-43% a/a) SOFFERENZE LORDE IN CALO DEL 7,9% RISPETTO A DICEMBRE 2016 IMPORTANTE CRESCITA DEL RISPARMIO GESTITO (+7,7% a/a) I RISULTATI OPERATIVI CONFERMANO UNA POSITIVA EVOLUZIONE: INTERESSI NETTI IN MARGINALE CALO PER EFFETTO DEL MINOR APPORTO DELLA COMPONENTE RELATIVA AI TITOLI DI STATO, PARZIALMENTE COMPENSATO DAL MIGLIORAMENTO DEL MARGINE DA CLIENTELA (+4,9%) FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI NETTE, CHE SEGNANO UN INCREMENTO A/A DEL 21,3% ONERI OPERATIVI IN CRESCITA (+3,1%) ANCHE PER I COSTI UNA TANTUM LEGATI ALLA MIGRAZIONE INFORMATICA; ANCORA PESANTE IL CONTRIBUTO AL FONDO NAZIONALE DI RISOLUZIONE DESTINATO ALLE BANCHE IN CRISI E AL FONDO INTERBANCARIO TUTELA DEPOSITI (3,7 MILIONI DI EURO) Proventi operativi netti: 102,3 milioni di euro (+1,2% a/a) Oneri operativi: 73,3 milioni di euro (+3,1% a/a) comprendenti 3,7 milioni di euro quale contributo straordinario al Fondo di Risoluzione e al Fondo interbancario tutela depositi Risultato netto della gestione operativa: 28,9 milioni di euro Rettifiche di valore su crediti e altre attività finanziarie: 23,6 milioni di euro Rettifiche di valore dell’avviamento (ad esito impairment test): 1,6 milioni di euro Risultato lordo dell’attività corrente: 3,0 milioni di euro Risultato netto di periodo: 753 mila euro   Cividale del Friuli, 20 marzo 2018. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Cividale, sotto la presidenza di Michela Del Piero, ha approvato il “Progetto di Bilancio” al 31 dicembre 2017. Confermata la solidità con un coefficiente patrimoniale superiore ai minimi regolamentari stabiliti dall’Autorità di Vigilanza (CET1 Ratio “Fully loaded” al 13,38%). Nuovi finanziamenti alle imprese e alle famiglie del territorio per 369 milioni di euro (+10,8% a/a) a testimonianza del ruolo determinante per il supporto all’economia locale; crescita costante dei clienti (oltre 1700 nuovi rapporti attivati nell’anno). Sono questi i principali numeri registrati nel corso del 2017 dalla Banca Popolare di Cividale, che in un contesto economico generale che mostra segnali di ripresa, seppur con le difficoltà che il sistema bancario italiano sta vivendo, continua a generare redditività con un risultato netto di 753 mila euro, dopo aver spesato costi “una tantum” legati alla migrazione informatica per oltre 2,5 milioni di euro e contabilizzato 3,7 milioni di euro, al lordo dell’effetto fiscale, tra contributi al Fondo Nazionale di Risoluzione (BRRD) e al Fondo interbancario tutela depositi (DGS e Schema volontario) che vanno ad aggiungersi ai 13,2 milioni di euro versati nei passati esercizi. Aggregati patrimoniali Al 31 dicembre 2017 i crediti verso la clientela si attestano a 2.624 milioni di euro di in crescita dello 0,1% rispetto a fine 2016. Nel corso dell’anno le nuove erogazioni complessivamente superano 369 milioni di euro. I nuovi finanziamenti ai privati e famiglie nell’anno raggiungono 150 milioni di euro (+3,0%) rispetto allo scorso anno, I nuovi finanziamenti alle imprese raggiungono i 219 milioni di euro (+16,9%) rispetto al 2016. La generazione di nuovi NPE (Non Performing Exposure) risulta in costante diminuzione, a conferma del superamento della fase più acuta della crisi (-43,0% a/a). Alla chiusura del periodo i crediti deteriorati (NPE), al netto delle rettifiche di valore, totalizzano 338,1 milioni, in calo del 14,2% rispetto a dicembre 2016, con un “coverage ratio” del 49,2%, rispetto al 46,6% di dicembre 2016. Nel dettaglio, le sofferenze nette si attestano a 161,4 milioni di euro, in calo del 19,4% rispetto dicembre 2016, con un coverage ratio pari al 63,4% (59,4% a dicembre 2016). Le inadempienze probabili (“unlikely to pay”) si attestano a 162,1 milioni di euro in calo del 9,0% rispetto alla fine dello scorso esercizio, con un coverage ratio del 21,7%, mentre 14,6 milioni (in calo del 6,8% rispetto a dicembre 2016) sono rappresentati da esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate con un indice di copertura del 12,2%. La raccolta diretta, rappresentata al netto della componente riferita a controparti centrali, registra una consistenza di 2.562 milioni di euro, in crescita dello 0,3% rispetto a fine 2016; La raccolta indiretta sale a fine periodo a 1.023 milioni di euro, contro i 974 milioni di euro di fine 2016. La componente riferibile al “risparmio gestito” cresce del 7,7%, passando da 752 a 810 milioni di euro e rappresenta il 79% della raccolta indiretta totale. Le attività finanziarie assommano a 1.002 milioni di euro, in calo del 27% rispetto a fine 2016, e sono essenzialmente rappresentate da titoli di Stato italiani iscritti nel portafoglio Available for sale e con una duration media di 2,1 anni. Le plusvalenze disponibili su detto portafoglio titoli, iscritte fra le poste del patrimonio netto già al netto dell’effetto fiscale, ammontano a 4,9 milioni di euro. Il saldo netto di liquidità complessiva a un mese è pari a 323 milioni di euro. Le attività “eligible” complessivamente a disposizione ammontano a 1,2 miliardi di euro, in termini di liquidità ottenibile, già al netto del relativo haircut. L’esposizione nei confronti della BCE per operazioni di rifinanziamento a lungo termine, corrispondente al programma TLTRO II, è pari a 556 milioni di euro. Gli indicatori di liquidità LCR e NSFR (in vigore dal 1° gennaio 2018) risultano superiori ai requisiti regolamentari. Il Patrimonio netto ed i coefficienti patrimoniali. Il Patrimonio netto ammonta al 31 dicembre 2017 a 301,6 milioni di euro. Il Common Equity Tier1-regime transitorio (CET1), senza l’inclusione dell’utile d’esercizio, è pari a 286,8 milioni di euro a fronte di attività di rischio ponderate (RWAs) per 2.189,2 milioni di euro. I coefficienti patrimoniali si attestano rispettivamente a: 13,10% il Common Equity Tier1 ratio in regime di applicazione transitorio (cosiddetto “phased in”), 13,10% il Tier1 ratio “phased in”, 13,55% il Total Capital ratio “phased in”. Tali coefficienti risultano superiori ai livelli minimi regolamentari stabiliti dall’Autorità di vigilanza. Il Common Equity Tier1 ratio “fully loaded” è pari al 13,38% e il Total Capital Ratio “fully loaded” è pari al 13,77%.   Risultati economici Nel 2017 il margine di interesse si attesta a 60,0 milioni di euro, in riduzione del 1,7% rispetto al 2016. Il margine da clientela evidenzia peraltro una crescita del 4,9% rispetto al periodo di confronto, principalmente per effetto delle azioni di repricing della raccolta. La “forbice” commerciale è in miglioramento, attestandosi al 2,15%, nonostante la crescente pressione competitiva sui tassi di rendimento dell’attivo. La variazione del margine è quindi principalmente ascrivibile al calo del volume e del rendimento dei titoli di Stato nel portafoglio di proprietà. Le commissioni nette ammontano a 29,0 milioni di euro, in aumento del 21,3% rispetto al 31 dicembre 2016, sostenute dalla dinamica delle commissioni dell’area “gestione, intermediazione e consulenza” che registrano un progresso del 15,8%; in crescita anche le commissioni relative ai sistemi di pagamento (+3,1%), alla gestione dei conti correnti (+7,0%) e quelle sui finanziamenti che registrano un incremento del 42,5%. Il risultato netto dell’attività finanziaria si attesta a 11,5 milioni di euro quasi integralmente riferibile a realizzi su titoli di proprietà. I proventi operativi netti assommano quindi a 102,3 milioni di euro in crescita del 1,2% rispetto all’esercizio precedente. Gli oneri operativi totalizzano 73,3 milioni di euro in crescita del 3,1% rispetto al periodo di confronto, e comprendono 1,5 milioni di euro di contributi al Fondo di risoluzione (BRRD), 2,2 milioni di euro versati al Fondo Interbancario Tutela di Depositi nonché oneri “non ripetibili” correlati al cambio di outsourcer informatico per oltre 2,5 milioni di euro. Le spese per il personale ammontano a 41,2 milioni di euro, mentre le altre spese amministrative si attestano a 29,8 milioni di euro. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 2,4 milioni di euro. Il risultato netto della gestione operativa si attesta a 28,9 milioni di euro Le rettifiche nette di valore per deterioramento crediti assommano a 20,6 milioni di euro, con un costo del rischio di credito pari a 79 basis point e un livello di coverage complessivo dei crediti deteriorati, che si attesta al 49,2%. Le rettifiche di valore nette su attività finanziarie assommano a 3,0 milioni di euro riferiti a svalutazioni di titoli partecipativi e fondi iscritti nel portafoglio AFS. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri sono pari a 0,6 milioni di euro. Assunzioni maggiormente conservative circa l’evoluzione del contesto macroeconomico e di settore, comportano la rilevazione di rettifiche di valore dell’avviamento per 1,6 milioni di euro, ad esito dell’impairment test effettuato a fine periodo sugli avviamenti iscritti nel bilancio (5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte si determina quindi in 3,0 milioni di euro. Le imposte sul reddito di periodo assommano a 2,2 milioni. L’utile netto dell’esercizio si attesta quindi a 753 mila euro.   Comunicato stampa completo  
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