LA BANCA DI CIVIDALE PREMIA IL D.G. DEL MILAN ARIEDO BRAIDA

17/01/08

Ariedo Braida, friulano di Precenicco, direttore generale del Milan, riceverà un riconoscimento dalla sua terra d'origine alla vigilia della partita

Ariedo Braida, friulano di Precenicco, direttore generale del Milan, riceverà un riconoscimento dalla sua terra d'origine alla vigilia della partita con l'Udinese. Glielo conferirà il presidente del gruppo Banca Popolare di Cividale, Lorenzo Pelizzo, sabato 19 gennaio, alle ore 18.30, presso la sede della Società Filologica Friulana (di cui è pure presidente) in via Manin 15 a Udine. Braida riceverà nella circostanza la copia in argento della 'croce di Gisulfo', prezioso monile aureo longobardo dell'VIII secolo custodito presso il museo archeologico nazionale della città ducale, che la Banca di Cividale riserva ai suoi ospiti più illustri. In campo calcistico tale riconoscimento è andato in precedenza a Dino Zoff, Zico, Alberto Zaccheroni, Alessandro Calori e, più recentemente, a Fabio Capello durante un suo soggiorno lignanese. I meriti sportivi dell'attuale dg del Milan sono notevoli. Da quando è approdato nel club meneghino (febbraio 1986) ha vinto ben 26 competizioni tra nazionali e internazionali. E' il direttore sportivo più longevo e vincente al mondo. Nato a Precenicco nel '46, diplomatosi geometra, Braida è stato anche un talentuoso calciatore. Dal 62 al 66 ha militato nell'Udinese come centravanti esordendo in serie B nel campionato 63-64. Ha indossato le casacche di varie squadre di serie A, B e C chiudendo la sua carriera di calciatore professionista nel 1981 con 106 goal all'attivo. E' proprio nell'81, prima che terminasse il campionato con il Sant'Angelo Lodigiana (serie C) il suo amico Adriano Galliani lo convinse ad andare al Monza in qualità di direttore sportivo. Rimase in quel club dall'81 all'84 conquistando nel primo anno la serie B e sfiorando la serie A nel secondo. Nell'84 è l'allora presidente dell'Udinese Lamberto Mazza a richiamarlo in Friuli sempre in veste di direttore sportivo e qui trova Zico con il quale stringerà una forte amicizia rimanendone sempre in contatto. Ma due anni dopo è ancora Galliani a contattarlo per portarlo al Milan pochi giorni prima che Silvio Berlusconi rilevi la squadra. In questo grande club Braida ha modo di manifestare appieno le proprie qualità tecniche e manageriali facendo vestire la maglia rossonera ai più forti giocatori al mondo, alcuni dei quali vincitori del 'pallone d'oro' come Kaka, Van Basten, Gullit, Wea. Shevcenko. Ma da esperto 'talent scout' egli individua e valorizza anche talenti italici quali Gattuso, Ambrosini, Gilardino, Nesta, Pirlo e altri ancora portandoli al Milan a seguito di pazienti e brillanti trattative con i rispettivi procuratori. Ma le doti di Braida non si limitano al mondo del calcio. Il manager milanista è anche un esperto appassionato d'arte ed è pure impegnato e solidale nei confronti di associazioni benefiche che si occupano di infanzia bisognosa. Orgoglioso delle sue origini, Braida è molto legato al Friuli e non esita a parlare in friulano appena ne ha l'opportunità. Anche per questo Pelizzo ha trovato opportuno conferirgli il riconoscimento a palazzo Mantica, sede della Società Filologica Friulana, massimo ente di tutela della lingua e della cultura locali.

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