La Banca Popolare di Cividale incorpora le controllate Banca di Cividale e Nordest Banca

09/12/13

Affollato l'appuntamento assembleare, quasi 1200 soci presenti in proprio o con delega

  Affollato l'appuntamento assembleare, quasi 1200 soci presenti in proprio o con delega La Banca Popolare di Cividale incorpora le controllate Banca di Cividale e Nordest Banca Via libera dall'assemblea straordinaria al progetto la fusione Il cda passa da 7 a 9 membri con l'ingresso di Michela Del Piero e Anna Cracco CIVIDALE ? Nel giorno in cui il mensile specializzato della Mondadori ?BancaFinanza? attribuisce alla Banca Popolare di Cividale l'oscar per le migliori performance di bilancio relative al 2012 (solidità, redditività e produttività) tra le banche ?medie' italiane, l'istituto friulano ha ottenuto il pieno consenso dell'assemblea straordinaria dei soci al progetto di fusione per incorporazione delle società controllate Banca di Cividale spa e Nordest Banca spa presentato dal presidente Lorenzo Pelizzo e dal direttore generale Mario Leonardi. Gli affollati lavori assembleari (quasi 1.200 soci intervenuti in proprio o con delega) hanno avuto luogo presso il centro S. Francesco della città ducale. Per l'istituto cividalese si tratta di un ritorno alle origini. Dopo aver riacquistato nei mesi scorsi la quota detenuta dal Credito Valtellinese in Banca di Cividale, ora la Popolare di Cividale fa confluire al suo interno le società controllate riproponendosi sul mercato con il marchio originario. Unica banca popolare del Friuli Venezia Giulia, fondata a Cividale nel lontano 1886, gelosa custode della propria autonomia, l'azienda bancaria cooperativa ha assunto nel tempo un ruolo di istituto di interesse interregionale mantenendo la propria vocazione di banca di territorio fedele ai principi ispiratori del credito popolare. Grande spazio nel dibattito assembleare è stato dato proprio ai valori dell'autonomia, del localismo bancario e dello statuto cooperativistico che trovano nella banca cividalese un riferimento imprescindibile nel contesto del Nordest. Molti azionisti intervenuti hanno manifestato l'esigenza di mantenere la banca salda a questi valori. Prendendo in considerazione i dati semestrali 2013, l'istituto friulano presenta una massa gestita (raccolta diretta + indiretta + impieghi) di 8,2 miliardi di euro e un attivo consolidato di 5,14 miliardi, dispone di 74 filiali attive in 7 province. Inoltre occupa 600 dipendenti e può contare su una base societaria di oltre 13 mila soci-azionisti che ne fanno una vera e propria ?public company'.   Il presidente Pelizzo ha precisato che l'autorizzazione al progetto di fusione da parte di Banca d'Italia è pervenuta ?in tempi celeri e nei termini prospettati? e che ?le operazioni delle società incorporate saranno imputate al bilancio 2013 dell'incorporante Banca Popolare di Cividale?. ?L'attuarsi del progetto ci consentirà di conseguire benefici in termini di sinergie di costo, di semplificazione organizzativa e di maggiore snellezza operativa, fattori necessari per affrontare al meglio un mercato gravato da serie criticità le cui prospettive sono condizionate da molte incognite?, ha spiegato Pelizzo rivelando, tra l'altro, che il primo effetto dell'operazione consentirà un taglio di costi pari a 4,6 milioni di euro. L'assemblea prevedeva anche una parte ?ordinaria' nel corso della quale i soci erano chiamati ad eleggere due nuovi consiglieri di amministrazione che innalzano il numero dei componenti del board della banca da 7 a 9 (tenendo anche contro che i cda delle banche assorbite sono automaticamente scaduti). Sono risultati eletti la commercialista udinese Michela Del Piero, proposta da un gruppo di soci, e Anna Cracco, finora membro del cda della incorporata Banca di Cividale quale esponente del Credito Valtellinese, gruppo bancario con cui l'istituto cividalese mantiene un intenso rapporto di collaborazione. In assemblea è intervenuto pure l'ad del Credito Valtellinese, Miro Fiordi. Con l'ingresso di Del Piero e Cracco salgono a tre le donne in consiglio (l'altra è l'industriale Francesca Bozzi) tingendosi ulteriormente di rosa, come si richiede da più parti circa la governance delle banche.
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