Banca Popolare di Cividale - Risultati consolidati al 30 giugno 2014

13/08/14

Bilancio semestrale già in utile

Banca Popolare di Cividale Risultati consolidati al 30 giugno 2014 IL BILANCIO SEMESTRALE DELLA POPOLARE FRIULANA E’ GIA’ RITORNATO IN UTILE, SOSTENUTO ANCHE DALL’ATTIVITA’ FINANZIARIA.   IL COSTO DEL RISCHIO DI CREDITO, SEPPURE IN NETTO CALO, CONTINUA A RECEPIRE GLI EFFETTI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL TERRITORIO E INCORPORA ASSUNZIONI ESTREMAMENTE PRUDENZIALI.  IN CALO I COSTI OPERATIVI   RAGGIUNTI CONTEMPORANEAMENTE GLI OBIETTIVI REDDITUALI, PATRIMONIALI E FINANZIARI INDICATI DAL PIANO TRIENNALE IN CORSO, CUI SI E’ FATTO CONTINUO RIFERIMENTO.  GIA’ TORNATA IN UTILE ANCHE LA CONTROLLATA CIVILEASING.   Proventi operativi: 70.7 milioni di euro Costi operativi: 33.4 milioni di euro Utile di periodo al lordo delle imposte: 12.1 milioni di euro Utile semestrale netto: 5.6 milioni di euro   Raccolta diretta: 3.4 miliardi di euro Raccolta indiretta: 0.9 miliardi di euro Crediti verso clientela: 2.8 miliardi di euro   Cividale del Friuli, 8 agosto 2014. – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Cividale, Capogruppo dell’omonimo Gruppo bancario, nella seduta del 6 agosto u.s. ha approvato i risultati semestrali consolidati, che vedono il ritorno all’utile per la Popolare friulana già dal semestre appena concluso. Nonostante la debolezza del quadro economico nel territorio di riferimento e le pressioni del contesto operativo sui fondamentali delle banche italiane, la banca ha completato il primo semestre del Piano strategico triennale in atto, raggiungendo tutti i risultati multitasking ivi prefissati. Gli aggregati patrimoniali Al 30 giugno 2014 i crediti verso la clientela si attestano a 2,8 miliardi di euro, in calo dell’8,8% rispetto ai 3,1 miliardi del 31/12/2013. Tale dinamica riflette ancora la debolezza della domanda, soprattutto da parte delle PMI locali, non compensata dal contemporaneo allentamento della tensione dal lato dell’offerta. La qualità del credito continua a risentire gli effetti della prolungata recessione, anche se nel semestre sono stati colti alcuni segnali di rallentamento del deterioramento del credito. I crediti deteriorati complessivi, al netto delle rettifiche di valore già appostate, scendono dai 362,2 milioni di fine 2013, ai 357,6 milioni al 30 giugno, anche per effetto dei consistenti accantonamenti effettuati nel 2013. Nel dettaglio, i crediti in sofferenza netti si stabilizzano nel semestre a 159,4 milioni di euro (158,8 milioni al 31/12/2013), con un livello di copertura del 60,3%. Gli altri crediti di dubbio esito netti scendono a fine semestre 198,2 milioni di euro, dai 203,4 al 31/12/2013, in calo quindi del 2,6%. Nel dettaglio gli incagli netti passano nel semestre da 148,2 a 151,9 milioni di euro, le esposizioni ristrutturate nette scendono da 11,2 a 10,9 milioni di euro e le esposizioni scadute nette calano da 44,1 a 35,4 milioni di euro.  Il livello di copertura complessivo dell’intero credito deteriorato è pari a fine semestre al 46,9% (ulteriore rispetto alle garanzie ipotecarie già presenti a tutela del credito) fra le più alte del sistema bancario italiano. La raccolta diretta si rappresenta a fine semestre in 3.359 milioni di euro, in calo del 9,2% rispetto a fine 2013, essenzialmente a causa del ridotto fabbisogno di operazioni di finanziamento con Cassa di Compensazione e Garanzia. La sola raccolta diretta da clientela retail è invece salita a 2.527 milioni di euro, in crescita di ben 85 milioni di euro (+3.5%) rispetto al fine anno precedente. La raccolta indiretta sale a fine periodo a 899 milioni di euro, contro gli 874 di fine 2013, in crescita del 2,9%. La componente riferibile al “risparmio gestito” cresce del 6,0%, passando da 544 a 577 milioni di euro, pesando per oltre il 64% della raccolta indiretta totale. Le attività finanziarie del Gruppo (esclusi i titoli classificati a Loans & receivables e incluse le partecipazioni) assommano a fine semestre a 1.544 milioni di euro, in calo del 2,7% rispetto a fine anno, e sono essenzialmente rappresentate da Titoli di Stato italiani iscritti nel portafoglio Available for sale e con bassa duration (2.66 anni). Le plusvalenze disponibili su detto portafoglio titoli, e iscritte fra le poste del patrimonio netto al netto dell’effetto fiscale, ammontano a 20 milioni di euro. Positivo anche il risultato ottenuto sul profilo di liquidità. Il saldo netto di liquidità complessiva a tre mesi sale a 371 milioni di euro, a causa soprattutto, come detto, della consistente crescita della raccolta diretta dal canale retail. Le attività “eligible” complessivamente a disposizione ammontano a 2.1 miliardi di euro, al netto del relativo haircut. L’esposizione nei confronti della BCE per operazioni di rifinanziamento (Long Term Refinancing Operations) è stabile a 840 milioni di euro. I requisiti di liquidità – LCR e NSFR – risultano in linea con i requisiti richiesti dalla normativa Basilea 3. Il Patrimonio netto ed i coefficienti patrimoniali. Il Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ammonta al 30 giugno 2014 a 280,4 milioni di euro, senza la necessità del ricorso ad operazioni straordinarie sul capitale. I coefficienti di adeguatezza patrimoniale, determinati sulla base delle nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3) recepite in ambito europeo dal pacchetto legislativo cd. CRD4 – CRR, salgono in maniera notevole anche per effetto delle azioni intraprese di ottimizzazione degli RWA, e si assestano ben al di sopra dei livelli minimi previsti, rispettivamente a: Common Equity Tier 1: 10,12% (8,37% al 31/12/2013*) Total Capital Ratio: 11,81% (10,31% al 31/12/2013*) (* = normativa vigente al 31/12/2013) Risultati economici Alla chiusura del primo semestre il margine di interesse si attesta a 35,2 milioni di euro, rispetto ai 44,5 milioni di euro del primo semestre dell’anno precedente. Nonostante l’allargamento ottenuto sulla forbice sui tassi (passata dall’1,57% di fine anno all’1,81% al 30 giugno in virtù delle azioni di repricing effettuate), il dato recepisce, come ampiamente atteso, la contrazione complessiva dei volumi, il calo strutturale della curva dei tassi ed il conseguente minor rendimento cedolare del portafoglio titoli. Le commissioni nette assommano a 10,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 11,9 milioni al 30/06/2013 anche per effetto di fattori di stagionalità che saranno compensati nella seconda parte dell’esercizio. Rimane sempre importante l’apporto dell’attività di negoziazione, che ha un risultato economico pari a 23,7 milioni di euro, in virtù della impostazione anticongiunturale conferita al portafoglio in titoli di Stato che peraltro esprime plusvalenze latenti per ulteriori 20 milioni di euro, al netto dell’effetto fiscale. Complessivamente i proventi operativi netti si attestano a 70,7 milioni di euro, rispetto ai 93,1 milioni del primo semestre 2013. I costi operativi scendono nel contempo a 33,4 milioni di euro, rispetto ai 34,2 milioni del 30/06/2013. Di conseguenza il risultato netto della gestione operativa si attesta a 37,2 milioni di euro contro i 58,9 milioni del primo semestre 2013. Le rettifiche nette di valore per deterioramento dei crediti e altre attività finanziarie scendono a 23,9 milioni contro gli 89,8 milioni accantonati nel primo semestre 2013 (-73,4%). Come previsto, l’altissimo livello di rettifiche effettuate nel 2013, insieme al rallentamento del deterioramento della qualità del credito registrato, permettono ora alla banca di mantenere elevati livelli di copertura sulle partite deteriorate con un costo del credito (1,37%) sensibilmente inferiore rispetto a quello dell’anno precedente (3,82%). Il risultato di periodo al lordo delle imposte assomma quindi a 12,1 milioni di euro, da confrontare con una perdita di 32,4 milioni nello stesso periodo del 2013. Con una previsione di imposte pari a 6,5 milioni di euro, l’utile netto di periodo si attesta quindi a 5,6 milioni di euro (da confrontare con una perdita di 23,7 milioni nello stesso periodo del 2013). A livello individuale la controllata Civileasing ha registrato un utile netto di 363mila euro, contro una perdita di 1.808 mila euro nello stesso periodo del 2013. Prospettive per l’esercizio in corso Le proiezioni per l’economia italiana nel 2014 indicano tuttora un andamento del PIL assai contenuto, nel presupposto di uno sviluppo favorevole degli scambi internazionali e di un rafforzamento della domanda interna, in particolare negli investimenti. Permangono tuttavia significative incertezze, con possibili revisioni al ribasso sulle stime di consensus sul PIL e su consumi e investimenti. Le aspettative sull’economia dei territori di insediamento della banca non si discostano sostanzialmente da quelle nazionali. In questo contesto di fragilità economica generale, tuttavia, la banca ha iniziato un percorso di salvaguardia e rafforzamento, disegnato con precisione dal Piano Strategico adottato. Il primo dei sei semestri di questa fase triennale ha visto raggiunti contemporaneamente gli obiettivi economici, patrimoniali, finanziari e commerciali prefissati. Per la Banca Popolare di Cividale si tratta ora di continuare con passo cadenzato nel percorso intrapreso.   Risultati consolidati al 30 giugno 2014
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